Capoliveri

Riconosciuto come comune autonomo solo nel 1906, Capoliveri vanta un’affascinante storia di grande indipendenza. L’etimologia del suo nome risale al latino “Caput Liberum” ovvero la cima dei liberi: arroccato su un piccolo monte fu infatti abitato da schiavi romani confinati che qui trovavano la loro libertà.

La sua posizione strategica, che gli permette di affacciarsi sia sul Golfo di Porto Azzurro che sul Golfo Stella, ha caratterizzato le sue origini, molto antiche, risalenti prima alle frequentazioni dei navigatori Greci e Fenici richiamati dal rame e dal ferro, poi alla costruzione di una delle numerose fortezze d’altura etrusche. Il paese divenne in seguito Capoliveri è un antico castello fortificato dai pisani nel XII secolo

La sua conformazione urbanistica all’interno delle antiche mura era caratterizzata dalla razionalità geometrica tipica della tradizione costruttiva latina, ma durante il medioevo il borgo si strinse attorno alla parte più alta ovvero la piazza dalla quale poi si diramavano a lisca di pesce tutta una serie di vicoli, stradine e piazzette.

Le testimonianze più antiche sono rappresentate da due luoghi di culto: la Chiesa di S. Michele risalente al XII secolo di cui rimangono solo parti dell’abside e delle fondamenta perimetrali, nella quale si narra che il papa Gregorio XI, di passaggio dovendosi riparare da una burrasca, celebrò messa e il Santuario della Madonna delle Grazie della metà del XVI secolo, di pianta a croce e sormontato da una particolare cupola in stile orientale.

Una spettacolare festa in costumi cinquecenteschi, che si celebra il 14 luglio, è sicuramente uno degli eventi più importanti che commemora la tragica vicenda dell’innamorata. Nel 1534 il giovane Lorenzo rampollo di una nobile famiglia venne rapito dal pirata Barbarossa, nel disperato tentativo di seguirlo, la sua promessa sposa Maria si gettò in mare annegando tra i flutti.

Giorno di mercato: giovedì.